A casa mia manca un quarto alle otto da un paio di mesi buoni e credo sia l’ora in cui di solito si cambiano le pile dell’orologio.
È il bello dell’analogico, se non lo curi si ferma nel punto in cui lo hai abbandonato e ti fissa. Per quello poi uno ci si affeziona, perché si sente osservato. E in colpa.
Il digitale non ragiona così, il digitale è nato per essere abbandonato in fretta e ne è perfettamente consapevole.
Non te la fa nemmeno pesare.
Il digitale sa che esiste già qualcosa di meglio che presto lo sostituirà, e quindi quando si spegne, si spegne del tutto e se ne frega di te e del tuo senso di colpa.
Il mio telefono l’altro giorno non partiva più. Senza motivo. Dall’Austria in poi ha deciso che non ne voleva più saperne e, anche una volta rientrato a casa mia, non ha voluto saperne.
A casa mia, appunto, io comunque di queste cose me ne intendo e quindi ho fatto tutto quello che farebbe una persona che se ne intende ma niente, non ha voluto saperne.
«Errore cinquanta» diceva lui.
Errore cinquanta? E che cazzo vuol dire errore cinquanta? E quanti errori possono esserci? E perché proprio il cinquanta? E allora spiegamelo un po’ meglio, questo errore cinquanta, dammi qualche dettaglio in più, ne abbiamo passate tante insieme, dopotutto.
Ma lui niente, errore cinquanta.
E allora, visto che comunque a casa mia di queste cose me ne intendo, ho insistito e alla fine ho trovato una spiegazione, in Internet.
Internet è quel luogo in cui un sudcoreano può darti le risposte che cerchi, e per farlo usa un asciugacapelli e una coperta.
E ha funzionato, diavolo se ha funzionato. La coperta, l’asciugacapelli e il sudcoreano, hanno funzionato, e pure il telefono funziona, adesso.
Ed è lì, mi osserva quasi fosse analogico mentre io a mia volta osservo, sentendomi in colpa, il nuovo telefono che nel frattempo ho comprato.
Cosa potevo farci? È il bello del digitale, il digitale va così, se muore muore e fine della storia.
E poi comunque questo nuovo telefono era meglio.
E poi comunque non ho perso molto tempo per sistemare l’altro, a casa mia sono solo le otto meno un quarto.