Friz il Corniciamaialotto

8 ottobre 2019

"Stasera avrei voluto raccontarti la storia di Friz il Corniciamaialotto, delle sue orecchie giganti e della sua inseparabile bici arancione e ruggine che da lontano sembrava tutta arancione e da vicino tutta ruggine. Cestini di vimini appesi da ogni parte per contenere tutti i libri che aveva letto e tutti quelli che avrebbe voluto leggere.

Avrei voluto raccontarti di come perdesse il controllo del mezzo e cadesse ogni volta che qualcuno lo salutava, e di come tutti avessero smesso per questo di salutarlo. «Prima o poi si farà male, Friz il Corniciamaialotto. E avete visto che orecchie?» mormorava la gente.

Avrei voluto raccontarti di quanto poco interessasse a Friz il Corniciamaialotto ciò che la gente pensava e di quanto invece insistesse nel salutare chiunque incontrava, spargendo ogni volta libri su piste ciclabili, marciapiedi, incroci, piazze, vie, prati, fiumi, parchi e persino corridoi delle case. «Pensatela come vi pare, prendetemi come vi pare» ripeteva ogni volta che finiva a terra e si rialzava, sorridente, per recuperare bici e libri.

Avrei voluto raccontarti che in realtà alcuni li lasciava volutamente a terra in modo che altri potessero raccoglierli, e che erano libri meravigliosi. E gli gridavano di venire a riprenderseli, che li aveva dimenticati, ma lui non tornava mai. Mai. «Prendete quelli che vi pare, fateci quello che vi pare» borbottava fra sé e sé allegro e dolorante durante la sua fuga.

Avrei voluto raccontarti di come man mano tutti avessero poi ripreso a salutarlo perché i suoi erano libri meravigliosi e avrebbero voluto leggerne altri, ma non lo farò. Non oggi.

Se davvero ci tieni a scoprire tutto questo, saluta Friz il Corniciamaialotto la prossima volta che ti capita di incontrarlo."