Giornate di fantasmi.
La tua voce ventosa non è mai andata via. Mi parli di quotidianità che non esistono e non esisteranno più, compromesse per sempre da un ritardo troppo marcato.
Fa male l’irreparabile. Più male di quanto avessi immaginato.
La mia vita si è fermata quel giorno. Solo la mia esistenza è proseguita e prosegue tuttora, piena di vuoto.
Ci ho messo troppo ad accorgermene.
E sei dolce, la tua voce è dolce come è sempre stata, densa di aria buona e parole giuste.
Mi parli sorridendomi sdraiata sul letto sfatto, indossi una maglietta delle mie e poco altro. Poco fa avevi un libro tra le mani ma lo hai appoggiato sulle gambe, socchiuso, perché preferisci leggere me.
Perfetta, sei perfetta.
Eri perfetta.