"L'onestà paga" ripeteva mio padre, "l'onestà paga e tutti i nodi vengono al pettine". L'onestà paga, mi ripetevo di continuo mentre entravo in quel negozio di vestiti. Il quarto da quando avevo accostato.
- Salve. È vostra l'auto qui fuori?
Ero pronto al quarto "No, mi spiace" ma non demordevo. L'onestà paga, prova col negozio più avanti .
- No, dovrebbe essere di una signora bionda. Accosta sempre lì e poi va sul viale a fare commissioni.
- Grazie. Per caso ha un bigliettino e una penna da prestarmi?
Ho colpito la sua auto mentre... no, troppo brutale, ci vuole almeno un saluto. Buongiorno? Salve? Salve, sì. Salve, ho colpito la sua auto mentre... oddio, colpito.
Scendevo lungo la via che porta al fiorista del viale, tra il semaforo rosso e la mia auto stava quella della misteriosa signora bionda. Non posso dire che fosse parcheggiata perché non c'erano parcheggi, però era lì, chiusa, spenta e abbandonata sulla mia carreggiata di fianco al marciapiede. Sosta vietata ma, appresi in seguito, non per questo non consentita.
Cercai di superarla per raggiungere il semaforo prima che qualcuno giungesse dal verde del viale. Al solito, un furgone bianco fece la sua comparsa e, per evitarlo, avevo stretto sull'auto della bionda e l'avevo colpita. Oddio, colpita.
Salve, ho preso dentro la sua auto e... preso dentro, sarà corretto? Non è dialettale? Vietato ma non per questo non consentito? Ho danneggiato la sua auto? Meglio, decisamente meglio. Ma in fondo di che danno stiamo parlando? Un graffietto sul cerchione e uno sul parafango. Tutto qui. Senza il biglietto probabilmente non lo noterebbe nemmeno. L'onestà paga, non farti strane idee, lascia il biglietto.
La signora bionda comparve. Erano passati nel frattempo una buona ventina di minuti.
- Buongiorno, le stavo scrivendo un biglietto: ho toccato la sua auto qui, sulla sinistra...
Sfregò il cerchione con le dita come a volerlo spolverare, buona parte del graffio scomparve. Dovette chiamare il marito per gestire la situazione, la macchina era intestata a lui. Alla sua società, ovviamente. Constatazione amichevole, assolutamente, disse lui, constatazione amichevole e scriva chiaro che è tutta colpa sua.
La macchina era ferma in mezzo alla strada e io l'ho colpita, questo scrissi. Ancora non sapevo che le soste brevi di qualche ora erano consentite ovunque dal nostro codice stradale. Però il danno era poca cosa, non mi preoccupai troppo. L'onestà paga, e poi la signora sembrava così per bene.
Qualche mese più tardi il rinnovo della mia assicurazione mi costò molto più del consueto; per via del sinistro, mi disse severa la consulente. Millecinquecentosessantaquattro euro e trentotto per due graffi su un'utilitaria parcheggiata regolarmente in mezzo alla strada.
L'onestà paga, è proprio vero. Molto più del dovuto.