L'ora illegale

27 marzo 2023

- Che ore sono?
- Le cinque e quaranta.
- Anche mezz'ora fa erano le cinque e quaranta, cosa vai farneticando?
- Così dice l'orologio.
- Probabilmente è fermo.
- No, ascolta.

L'orologio sul muro emetteva un lieve fruscio che ad intervalli irregolari culminava in un ticchettio più o meno deciso. Era un piccolo quadrato nero vicino alla finestra, i numeri bianchi avevano disertato le loro posizioni ufficiali e si erano ammassati in disordine sul lato inferiore. "Lo sanno tutti dove dovremmo essere, che senso ha? Qui almeno stiamo assieme, si fa festa". Le lancette arancioni andavano a trovarli di tanto in tanto e molto spesso si attardavano con la compagnia, perché il tempo passa in fretta quando ci si diverte ma quando può si ferma comunque volentieri. Quello era uno di quei casi. La lancetta dei secondi se n'era andata da un po' tra lo scocciato e l'indignato: snella e scattante, mal sopportava l'indolenza delle colleghe e il girare a vuoto, era finita a lavorare nel contachilometri di una vecchia Alfa; il proprietario poi aveva preso un'auto tutta elettronica e di lei non si era saputo più nulla.

- Almeno lo hai tirato avanti? - tornò alla carica - Stanotte è scattata l'ora legale.
- Qui non scatta mai, è sempre illegale tranne forse un paio di volte al giorno.
- E come fai con gli appuntamenti?
- In che senso?
- Come fai ad arrivare in orario?
- Esco in anticipo.

Mi guardava sconsolato. Corrado Corrado era una persona del suo tempo e faticava a capire gli altrui. Era nato dall'unione tra un eminente professore che mai avrebbe accettato altri cognomi di fianco a quello di suo figlio e un'accademica con un discreto senso dell'umorismo. "E sia, se sul cognome si fa come dici tu e non si discute, allora sul nome si fa come dico io e non si discute"; lui aveva acconsentito. Quel nominativo ripetuto gli aveva provocato qualche sfottò nei primi anni di scuola. Per lui non erano problemi rilevanti - non quanto lo erano per il padre, perlomeno: era stato uno studente eccellente, aveva un carattere deciso, era molto preciso e sull'ironia aveva preso dalla madre.

- Corrado Corrado - aveva dichiarato la prima volta che si era presentato - Corrado è il cognome.

Mi era piaciuto fin da subito.

- Forse dovresti iniziare a guardare l'ora sul telefono.
- I telefoni non sono pensati per scandire il tempo, sono pensati per farlo perdere.
- Comunque meglio di un orologio rotto.
- Non è rotto, non ha nulla che non funzioni. Anzi guarda, è ora di andare.
- Sì? E che ore sarebbero?
- Le cinque e cinquantacinque. In punto.