- Vorrei iniziare dicendo che siamo qui perché da oggi facciamo tutti parte di una grande organizzazione, di una grande famiglia. Se qualcuno di voi è venuto convinto di bastare a sé stesso o con uno spirito non collaborativo, si alzi e se ne vada. Ora, non ci saranno altri momenti.
Il dottor Cinquantotto lo aveva condotto lì e si era dileguato. «Entri, si sieda da qualche parte e faccia quello che le chiedono» ed era scomparso dietro la porta.
Aveva occupato il primo posto libero attorno ai tre lunghissimi tavoli disposti a ferro di cavallo, sul lato sinistro della U che questi disegnavano. Qualche minuto più tardi quell'uomo - media statura, abito blu, chierica grigia e curata, cravatta blu e occhiali tondi - aveva preso la parola. Si muoveva avanti e indietro sgranando occhiate sulla trentina di persone che aveva di fronte, fermandosi di tanto in tanto per appoggiare la mano destra sulla scrivania. Quando lo faceva, parlava fissando un punto fisso e casuale del pavimento. Il suo sembrava un discorso detto e ridetto: parole, pause e gesti cronometrati ma non per questo meno convinti.
- Davanti ad ognuno di voi c'è una scatola. Contiene mattoncini colorati che immagino non vediate oggi per la prima volta. Come primo compito, con quei mattoncini dovrete ora rappresentare il vostro più grande pregio ed il vostro più grande difetto. Alla fine, ognuno di voi mostrerà e commenterà il risultato. Ci sono domande?
- Bene. Avete un'ora.
***
Tra egoismi, spiriti di sacrificio, arroganze, insicurezze, applausi, applausi, ambizioni, lealtà, applausi, capacità, incapacità, amori per il prossimo ed i successivi, attitudini, cattive abitudini e molto altro, era arrivato il suo turno.
- Buongiorno, sono Colto Impreparato - disse poggiando davanti a sé un singolo mattoncino azzurro - questo rappresenta il mio più grande difetto: cerco sempre di ottenere il massimo possibile col minimo sforzo.
La stanza lo fissò in perplesso silenzio.
- E questo - disse senza modificare nulla di quello che aveva sul tavolo - rappresenta il mio più grande pregio: cerco sempre di ottenere il massimo possibile col minimo sforzo.
Mormorio e ridacchiare.
- Si sta divertendo, dottor Impreparato? Le sembra divertente?
- Ho fatto qualcosa di sbagliato?
- Lei non ha costruito nulla.
- La consegna era di rappresentare, non di costruire. Ho fatto ciò che mi è stato richiesto.
Mormorio e ridacchiare.
L'uomo alla scrivania guardò severo i vetri scuri alla sua destra e sentenziò senza voltarsi.
- Prossimo.