«Ragazzo mio, tu sei uno stallone in un mondo di pony.
Finché eri un puledro, tutti pensavano fossi uno come gli altri; anche tu lo pensavi.
Ora però la differenza è evidente.
E qui tutto è a misura di pony: strutture e pensieri. Non ci puoi fare nulla.
Un pony cercherà sempre la compagnia di altri pony, non puoi pretendere che vengano a cercare te. Non sei come loro. Ai loro occhi sei strano.
Il tuo aspetto è strano, il tuo modo di porti è strano, il tuo modo di muoverti è strano, il tuo modo di pensare è strano. Tutto in te è strano.
Però ascoltami bene: il fatto che lo pensino non significa che sia vero in assoluto.
È solo una questione di punti di vista.
Nulla qui è della tua misura, e non sei più fisicamente in grado di sopportarlo. Guardati.
Non puoi essere un pony perché non lo sei.
Non puoi vivere da pony perché la tua natura è di stallone. Perciò smettila.
Smettila di sentirti sbagliato, di cercare di convincerli o convincerti che sei come loro ma solo un po’ più robusto. Smettila di desiderare le loro femmine, non gli interessi. Smettila di invidiare le loro gambe corte o il loro corpo compatto, non ti rendi conto di cosa hai tu?
Hai gambe lunghe, una visuale più ampia, hai forza, hai resistenza, puoi andare più lontano e più in fretta.
E dunque corri, dannazione, corri! Dimentica i piccoli cavalli, cerca quelli come te. Esistono, te lo garantisco, devi solo saperli trovare.
Ma non riuscirai mai se usi tutte le tue energie per provare a diventare la versione ridotta di ciò che sei.
Se continui così, non solo non sarai mai un vero pony, ma non sarai mai nemmeno un vero stallone..»