Terre

13 ottobre 2015

LA TERRA DELLE MELE

Tutto era semplice nella Terra delle Mele.
Tutto era semplice, persino la complessità.
E tutto funzionava, nella Terra delle Mele, chiusa tra quelle quattro mura, così dannatamente belle e dannatamente semplici che nessuno si accorgeva di loro.
Per tutti era semplice pensare che la Terra delle Mele fosse semplicemente perfetta, un luogo dove tutto era curato, nella facciata e nei contenuti, un luogo dove c’erano tutte le risposte alle domande che nessuno degli abitanti della Terra delle Mele avrebbe mai fatto.
Loro, gli abitanti della Terra delle Mele, erano molto fieri di tutto questo, e lo rivendicavano a gran voce presentandosi al prossimo come meglio non avrebbero potuto, semplicemente perfetti.
E pensavano differente, gli abitanti della terra delle mele.
Pensavano differente, tutti nello stesso modo.

LA TERRA DELLE MORE

Si capiva subito che la Terra delle More era stata gloriosa.
Camminando per le sue strade nere si incontravano anziane ragazze, un tempo more, avvolte in elegantissime stoffe nere e uomini rigorosamente ingrigiti, che entravano e uscivano dagli enormi palazzi delle numerose città della Terra delle More.
Palazzi neri alla base e spesso colorati sulle loro sommità, di colori disarmonici e poco azzeccati, simbolo di un matrimonio poco riuscito col rinnovamento.
Ma agli abitanti della Terra delle More non importava, perché la loro testa mai si alzava a contemplare ed il resto dei loro corpi non faceva altro che camminare tra i palazzi, o entrarvi e uscirne.
Per la gente della Terra delle More contava solo l’efficienza, ed era proprio grazie a quell’efficienza che la Terra delle More era stata gloriosa.
Ed è proprio grazie a quell’efficienza che oggi non lo è più.
Perché nessuno guarda in alto.

LA TERRA DEI DROIDI

La Terra dei Droidi era vastissima.
Vastissima.
Tutti erano liberi in quella vastità, liberi di scegliere e liberi di sbagliare.
La Terra dei Droidi non aveva mura e non v’era cosa che non fosse possibile fare.
Quello che nessuno sapeva è che la Terra dei Droidi era chiamata in quel modo perché i Droidi la osservavano dall’alto.
Osservavano dall’alto tutto e tutti, senza mai interferire, e quindi nessuno sapeva di essere osservato.
I Droidi facevano tutto questo con il solo scopo di rendere gli abitanti della Terra dei Droidi ancora più liberi.
Per questo li osservavano.

LA TERRA DELLE FINESTRE

Non esiste una porta per entrare nella Terra delle Finestre, ma solo finestre per scrutarla o entrarvi furtivamente.
Non si sa veramente quanto sia grande la Terra delle Finestre, c’è chi dice che sia una piccola realtà e c’è chi invece sostiene che sia il punto di accesso per qualcosa di più grande.
Ciò che si sa per certo della Terra delle Finestre è che i suoi erano abitanti molto confusi e poco convinti dell’idea di voler vivere proprio in quella terra.
Si narra anche che spesso gli abitanti furtivamente uscivano dalla Terra delle Finestre per cercare fortuna in altre terre, e che furtivamente vi facevano ritorno, perché là probabilmente c’era qualcosa da cui era difficile separarsi completamente.
Qualcosa di antico, confuso ma oramai consueto.

L’OCEANO DEGLI ALTRI

C’era poi l’Oceano degli Altri a separare tutte queste terre. Un enorme mare in cui molti si avventuravano ma che molti di più preferivano ignorare.
Un oceano di realtà remote, misteriose, talvolta pericolose ma insolitamente frequentate come l’Isola della Sorgente Aperta o l’Arcipelago della Ragnatela Profonda.
Un oceano con poche regole, non sempre di facile interpretazione, che non potevano essere ignorate ma che volevano essere infrante.